I bambini hanno il dono di riuscire a imparare tutto in breve tempo perché sono veloci, reattivi e istintivi per natura.
Il loro limite, però, è nella capacità di concentrazione. In una lezione della durata di un’ora il bimbo riesce a studiare bene per i primi 10 minuti, mentre avrà un rendimento più basso nei restanti cinquanta.
Ma se il piccolo mostra una certa predisposizione verso uno specifico strumento musicale oppure una generica propensione musicale, forse è meglio assecondarlo e vedere come si comporta.
Quale strumento scegliere
Premesso che nessuno strumento è più “facile” di altri, nel caso di un bambino che inizia da zero è preferibile optare per uno (come il pianoforte, la chitarra, il basso, il sassofono o la batteria) che abbia i tasti corrispondenti alle note.
Altri strumenti, come il violino, il violoncello, oppure quelli a fiato, come la tromba, non possiedono tasti o corde specifiche e richiedono uno studio iniziale più approfondito.
I benefici della musica sui bimbi
Imparare a suonare uno strumento musicale già a partire dai 3-4 anni di vita ha sicuramente un valore terapeutico e benefico.
Suonare può aiutare a liberare le emozioni: mettere le mani su uno strumento e produrre una melodia può dare gratificazione e piacere a tutte le età.
Per i bimbi troppo vivaci o iper attivi eseguire un brano o un esercizio musicale può diventare, con il tempo, un vero e proprio rito di concentrazione.
Lezioni e maestro
E’ importante scegliere un maestro di musica che sia qualificato, ma anche predisposto umanamente all’insegnamento.
Per rendersi conto del livello di preparazione di un maestro, o della serietà di una scuola di musica, non basta guardare le recensioni online. In questi casi, il passaparola è sicuramente più efficace e affidabile.
Assistere ai saggi di fine anno potrebbe essere un altro modo per valutare la preparazione degli insegnanti e il livello della scuola.
Per quanto concerne i costi, in genere bisogna prevedere dai 25 ai 30 euro per un’ora di lezione, anche a domicilio.