Anche nel settore della sanità, assistiamo più o meno alla stesse difficoltà da parte delle lavoratrici di gestire con serenità la propria maternità, se confrontiamo i dati con gli altri paesi europei. In Italia, rispetto alle altre donne degli altri paesi europei, le donne medico diventano madri più tardi nonostante siano previsti dei sostegni anche per i medici specializzandi che iniziano la maternità durante la scuola di specializzazione, come si legge in questo articolo. Secondo le statistiche, sono anche più soggette a rinunciare alla propria carriera professionale favorendo gli impegni familiari (le donne medico che assumono posizioni apicali sono circa il 10% rispetto ai loro colleghi uomini).
Questi risultati dimostrano che: nel mondo lavorativo vi sono delle forti discriminazioni di genere, squilibri nei carichi familiari tra l’uomo e la donna, e difficoltà della donna nel riuscire a far conciliare gli impegni familiari e quelli lavorativi. Questi dati risultano ancora più eclatanti nella carriera lavorativa di una donna medico.
Le donne che lavorano e che allo stesso tempo mantengono i figli, vengono etichettate come equilibriste, organizzate e metodiche ma sicuramente hanno sviluppato un pensiero più aperto e delle abilità organizzative che le mamme inattive difficilmente possono sviluppare.
Soprattutto le mamme medico che si trovano costrette a svolgere un lavoro molto faticoso con degli orari che sicuramente non le aiutano, ma nonostante ciò risultano essere molto organizzate e determinate.
Indennità di maternità Enpam
Per le donne medico che vogliono diventare madri, vi è un sostegno grazie ad un’indennità di maternità erogata dall’Enpam. Questo sostegno le aiuterà nel loro intento di diventare madri dando loro maggiore tempo e risorse. Inoltre questa erogazione viene definita universale e solidale e viene assegnata senza tenere conto del reddito delle future mamme.
Le misure derivanti dalla Fondazione per la maternità aiuta le donne medico nelle loro spese extra e nelle eventuali minori entrate dell’attività lavorativa.
L’indennità per la gravidanza delle mamme medico corrisponde a quasi l’80 per cento del reddito professionale con un minimo di 6 mila euro, questa indennità può essere maggiorata con l’enpam fino a un massimo di 25mila euro.
SUSSIDIO ENPAM ANCHE DURANTE LA GRAVIDANZA
L’Enpam eroga il sussidio di maternità per le donne medico, ancora prima che queste partoriscano, infatti questo assegno copre 5 mesi a cavallo del parto indipendentemente dal fatto che la mamma medico lavori o meno.
Questo assegno è previsto anche in altri casi, tra cui: l’adozione, l’affidamento, gravidanza a rischio, aborti spontanei o terapeutici.
INDENNITÀ’ EROGATE NEL 2020
Le indennità che l’Enpam eroga alle dottoresse vengono attinte da una quota specifica versata dagli iscritti all’Enpam, che nel 2020 ha permesso di erogare 2.338 domande di indennità, per un importo di quasi 10mila euro. Quest’anno la quota specifica è arrivata a quasi 45mila euro.
I diritti delle mamme medico: l’allattamento
La regolamentazione della maternità dei medici oltre a trattare delle erogazioni, tratta anche dell’allattamento.
Il medico per quanto riguarda l’allattamento può richiedere l’attivazione del tempo parziale facendo riferimento all’ACN Art 18 c.3 lett a).
Il tempo parziale può anche essere richiesto per incarichi a tempo determinato.
Il medico di Continuità Assistenziale può ottenere l’esonero dai turni notturni facendo riferimento al Decreto Legislativo 151/2001 che prevede:
- art 53 comma 1: divieto al lavoro notturno (ore 24-6) da quando si accerta la gravidanza fino al primo compleanno del bambino
- art 53 comma 2: non c’è l’obbligo del lavoro notturno fino al compimento del 3° anno di età del bambino.
Invece un medico che ha un contratto a tempo determinato può usufruire della norma del Decreto Legislativo 151/2001 che prevede
- Art 54
il divieto di licenziamento dall’accertamento dello stato di gravidanza fino al compimento di un anno di età del bambino della mamma medico.
- Art 6
Il presente Capo prescrive misure per la tutela della sicurezza e della salute delle lavoratrici durante il periodo di gravidanza e fino a sette mesi di età’ del figlio, che hanno informato il datore di lavoro del proprio stato, conformemente alle disposizioni vigenti, fatto salvo quanto previsto dal comma 2 dell’articolo 8.
- Art 8 :
- Le donne medico, durante la gravidanza, non possono svolgere attività in zone classificate o, comunque, essere adibite ad attività che potrebbero esporre il nascituro ad una dose che ecceda un millisievert durante il periodo della gravidanza.
- E’ fatto obbligo alle lavoratrici di comunicare al datore di lavoro il proprio stato di gravidanza, non appena accertato (per i medici di ES consigliamo di rivolgersi anche al medico del lavoro).
- E’ altresì’ vietato adibire le donne che allattano ad attività’ comportanti un rischio di contaminazione.