Anche per i bambini, una trasloco può essere una piccola rivoluzione. Infatti, nel momento in cui il piccolo inizia a gattonare, va ad esplorare lo spazio circostante il quale, con il trasloco, cambia inevitabilmente.
Molto spesso però si raccomanda ai genitori di evitare di ristrutturare o traslocare nei momenti in cui i bambini sono piccoli in quanto è molto meglio che la transizione da un ambiente noto ad un ignoto, avvenga con gradualità e solo quando il piccolo è pronto.
Però non sempre tutto ciò è possibile in quanto potrebbe capitare che questo tipo di cambiamento avvenga proprio quando il bambino è ancora molto piccolo.
Cosa accade ad un bambino al momento del trasloco
Ciò che spaventa il bambino non è il cambiamento di ambiente ma più gli sconvolgimenti che ne conseguono sulla sua vita.
Per questo motivo è molto importante pianificare il tutto a un passo alla volta. Bisogna iniziare quindi a parlare al piccolo del trasloco solo nel momento in cui il cambiamento è nell’aria.
Infatti, bisogna anche specificare il fatto che nel momento in cui ci si sta per trasferire, si tratta di un qualcosa che si farà tutti insieme e che quindi anche il piccolo cambierà a casa.
Potrebbe capitare anche che il bambino risulta essere nervoso e agitato proprio durante le settimane che precedono il trasloco. Sappiamo infatti che traslocare è una fonte di stress anche per gli adulti e quindi, bisogna tenere a mente che durante quei giorni si deve sempre cercare di ritagliarsi degli spazi per il piccolo e regalargli di momenti di calma e intimità.
Sappiamo infatti che il piccolo ha bisogno di punti fermi, un qualcosa che il bambino vede nei genitori. E quindi, per il piccolo non è importante dove viene un qualcosa ma con chi avviene. La cosa che più conta infatti è che il bambino possa sempre sapere che vi è qualcuno su cui contare, due figure che rivedete nella madre e nel padre.