Ogni anno l’influenza si presenta nel periodo invernale, con un picco dell’andamento epidemico che si raggiunge tra dicembre e marzo. Naturalmente anche i bambini sono soggetti ad ammalarsi, soprattutto frequentando scuole e asili in cui i germi si diffondono con maggiore facilità. Ma ecco quali sono i sintomi e cosa fare se i propri bambini si ammalano.
Influenza nei bambini: quali sono i sintomi
L’influenza si presenta tipicamente nel periodo invernale e, ovviamente, colpisce anche i bambini. Il periodo dell’incubazione dura da 48 a 72 ore, e normalmente chi si è vaccinato (anche se bambino) è meno esposto ai sintomi più gravi, sebbene il virus possa sempre mutare. I sintomi dell’influenza per i bambini somigliano molto a quelli che colpiscono anche gli adulti. Un sintomo caratteristico dell’influenza è la febbre, che però non dovrebbe mai superare i 39 gradi. Possono comparire anche tosse, disturbi gastrointestinali, dolori muscolari. I bambini possono presentare una varietà di sintomi che, qualora non parlino, difficilmente possono esprimere ai genitori. Ad ogni modo, è importante monitorare la febbre e prestare attenzione alle complicanze che possono colpire soprattutto le vie respiratorie.
Rimedi e cosa fare per l’influenza nei bambini
La cosa principale da tenere a mente nel caso di influenza nei bambini, è cercare di evitare che la febbre salga troppo per evitare conseguenze. Per farlo ovviamente ci si deve rivolgere al pediatra, che prescriverà l’antipiretico adeguato, quale può essere la Tachipirina. La scelta, ad esempio, tra ibuprofene o paracetamolo andrà fatta dal proprio pediatra di riferimento. Attenzione anche a non coprire troppo il bambino o a non riscaldare troppo l’ambiente. Il bambino dovrà inoltre idratarsi regolarmente, e quindi bisognerà prestare attenzione che urini con regolarità. Se il bambino presenta inappetenza, tipica nel caso di influenze o raffreddori, il consiglio potrebbe essere quello di suddividere i pasti facendone fare più piccoli e più frequenti. Ovviamente, per ogni cosa, è sempre meglio rivolgersi al pediatra.